Cinque aziende, cinque vini per cinque, seppur diverse, emozioni.
In rappresentanza di Borgogna, Alto Adige, Trentino e Oltrepò Pavese, si sono incontrate in una tavolata di buoni amici, nel corso di una degustazione casalinga di tutto rispetto, le seguenti etichette:
Sfortunatamente nel curioso vino francese è stato riscontrato un difetto importante, un sentore di feccia molto acceso che ha reso impossibile l’analisi sensoriale. Una breve presentazione la vogliamo comunque fare: da un vigneto piantato nel 2001 nasce questo biodinamico affinato in acciaio che riposa altri 12 mesi in barriques. Viene descritto dall'azienda produttrice come un vino con poca anidride solforosa, molto pulito ed elegante. Peccato averlo incontrato in altra veste.
Alla distanza ne è uscito un prodotto davvero molto interessante. Oltre ai profumi molto persistenti ciò che ha colpito maggiormente di questo vino è risultata essere la perfetta freschezza. Sentori di frutta matura accompagnati da note erbacee prettamente delicate fanno del vino della famiglia Lageder una chicca importantissima nel fantastico panorama del Pinot Nero del Sudtirol.
Forse la vera sorpresa della serata. Sorpresa perché non tutti erano a conoscenza del validissimo lavoro di Filippo Scienza e consorte, in particolar modo nel produrre un vino così elegante di colore rosso rubino un poco scarico che solo alla vista fa percepire una magnifica signorilità. Un vino profumato, che dal passaggio in barrique assume note vanigliate, ma senza ricercarne l’esaltazione. Un vino che può inorgoglire un intero territorio per la sua immensa qualità.
Non scopriamo certo oggi la qualità di questo prodotto, che alla distanza, come il vino di Lageder, lascia tutti col fiato sospeso. Il lavoro certosino dalla cantina di Montagna, a due passi da Egna, in provincia di Bolzano, riempie il palato con un perfetto equilibrio. Franz Haas stupisce, come di consueto, dall’affascinante etichetta, al prodotto che sta dentro la borgognotta da 750ml. La classe non è acqua, in questo caso è uno Schweizer 2013.
Il Pinot nero di Monsupello è nettamente il vincitore della serata nella classifica riservata al miglior rapporto qualità/prezzo. Forte dei suoi 18.50€ è un investimento più che consigliato! La diversità di lavorazione fa di questo vino un pezzo unico nel suo genere. Frutta stramatura, amarena, frutti di bosco al naso per scoprire in seconda battuta i sentori di cacao e caffè. Struttura importante dovuta al lungo affinamento in barriques, 30-36 mesi. Ne è valsa veramente la pena...
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