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7decimi di curiosità - Cesare Gallegati (Brisighella - Anima dei Tre Colli)

Aggiornamento: 28 lug 2023

RUBRICA - Sette domande ai protagonisti del mondo del vino


Le diversità e le unicità del territorio romagnolo sono peculiarità che attraverso un progetto di zonazione territoriale si stanno con forza e convinzione rendendo noto al pubblico. Brisighella ne è esempio lampante. Sia dal punto di vista architettonico, sia dal punto di vista pedologico. Si può dire che dal punto di vista pedologico i suoli di Brisighella siano la perfetta sintesi della sfaccettatura territoriale romagnola. Se si pensa al Sangiovese si possono trovare versioni che esaltano finezza ed eleganza, ad esempio nelle zone più ricche di gesso e marne arenacee, mentre altre votate a pienezza e ricchezza del frutto in zone più argillose. Il panorama è vasto e offre nette distinzioni al suo interno, come il paesaggio in verticale che varia dai 150 ai 400 metri sul livello del mare. Il tutto impreziosito da un borgo con origini risalenti al XIII secolo, edificato per volontà del condottiero Maghinardo Pagani, in corrispondenza di tre rilievi gessosi (più precisamente selenite) che ospitano rispettivamente i simboli di questo comune: la Torre dell’Orologio, la Rocca Veneziana, sede del museo della Vena del Gesso, e il santuario della Madonna del Monticino.

il gruppo: Brisighella - Anima dei Tre Colli


Brisighella è una sorta di lasciapassare, prima di addentrarsi nel cuore dell'Appennino tosco-romagnolo. Un confine naturale, che porta in serbo storia, tradizione, ma anche novità.


Dopo i catastrofici eventi del maggio scorso che hanno segnato profondamente anche il territorio brisighellese, sia in vigneto che nelle strategiche arterie stradali, c’è voglia di ripartire con convinzione. Tutta questa voglia è emersa con forza dalle parole di Cesare Gallegati, presidente della nuova associazione “Brisighella – Anima dei Tre Colli” che raggruppa al momento cinque produttori locali, ma che a breve avrà altre adesioni.


1 - L’associazione nasce con l’intento comunitario di raggruppare produttori, diversi ma animati dallo stesso obiettivo, sostenere, veicolare e raccontare il territorio di riferimento: Brisighella. Tanto decantata per il magnifico borgo, per un olio ricercato e apprezzato, ma che tanto vuole ancora scrivere in chiave vitivinicola.


"La Romagna è senza alcun dubbio fra i territori in maggior fermento. E’ arrivato il momento affinché questo venga riconosciuto: da tempo sono partiti dei produttori illuminati che stanno dando una svolta qualitativa al vino in Romagna. Mediante la nascita di questa associazione vogliamo far emergere tutto il potenziale di Brisighella, ovvero il nostro potenziale, sopratutto sul piano emozionale. La nostra è fra le sottozone più estese: ciò offre una sfaccettatura di suoli che sintetizzano al meglio la Romagna. Le anime territoriali di Brisighella sono tre: quella legata alla presenza di terreni calcarei-argillosi, nella parte settentrionale, poi quella dei gessi, infine la parte più alta ovvero contraddistinta da suoli marnosi arenacei, Fra produttori ci siamo interrogati pur sapendo che esiste un potenziale qualitativo elevato, per certi versi ancora da esplorare, che vogliamo far emergere".

2 - In Romagna come hai già sottolineato vi è tanto fermento, anche da parte del Consorzio Vini di Romagna che sta facendo da anello di congiunzione, ma i movimenti che nascono direttamente dai produttori sono autentiche gemme che possono fare la differenza.


"Assolutamente. Le sottozone sono state create nel 2011, sin dalle prime uscite, personalmente e orgogliosamente ho rivendicato in etichetta quella di riferimento, ovvero Brisighella. L’impronta geografica è fondamentale. Riuscire a definire un territorio e un domani - attraverso l’impegno della nuova associazione - anche dei cru, contraddistiniti da qualità senza compromessi, è uno degli obiettivi. Vogliamo arrivare a cru, attenzionati con focus ad hoc: questo lavoro non avverrà in tempi brevi, ma è necessario per valorizzare al meglio la zona di produzione, o meglio il vigneto di riferimento. In generale il mercato riconosce l’importanza delle sottozone e noi dobbiamo essere in grado di migliorare e caratterizzare l’offerta qualitativa".


3 - Si perché in questo caso le differenziazioni territoriali sono evidenti, frutto di variabili reali, non di puro esercizio commerciale. Giusto?

Sono valori chiave dati appositamente dai territori e dai vignaioli che vi operano con tanta tanta passione, ma anche grande professionalità. Abbiamo capito che la qualità è ben presente ma probabilmentevi sonoalcune lacune sul fronte della comunicazione: dobbiamo alzare la voce in maniera proporzionata e ragionata per far giungere il potenziale emozionale di vini autentici prodotti da vignaioli vogliosi di far emergere queste sfaccettature.

4 - Cosa prevede il vostro progetto sul fronte dei vitigni?


Il Sangiovese è stato l’apripista del lavoro in sottozone e sicuramente proseguirà un forte impegno di potenziamento e differenziazione territoriale. Vogliamo fare un lavoro importante sull’Albana, vitigno simbolo dei nostri luoghi. Innanzitutto distinguere le tipologie prodotte nelle varie anime territoriali interne, dichiarandone la provenienza. Vogliamo che il consumatore abbia la possibilità di distinguere le zone di produzione. Se pensiamo di posizionarci in una certa fascia di mercato dobbiamo essere in grado di far emergere motivazioni reali, che peraltro già ci sono. Dobbiamo essere bravi a fare anche questo. Non è più sufficiente fare vino, punto. La parole guida saranno riconoscibilità, identità, qualità.


5 - Per l’albana state sviluppando un progetto di nicchia: riservato ad una tipologia ben precisa. Quale?


Abbiamo studiato un protocollo interno al fine di produrre una etichetta s peciale. L’associazione sarà garante del risultato. Vogliamo ottenere un vino che possa uscire dai confini regionali, che abbiavalenza riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Faccia parlare di un bianco romagnolo in competizione con i grandi vini. Si tratta di un disegno a lunga scadenza. Fra i passaggi chiave previsti: tre anni di affinamento, passaggio in legno, macerazioni si, ma non estreme. La prima annata uscirà nel 2025. Il nome? Dobbiamo ancora decidere, ma sarà anche qui una scelta condivisa nel rispetto di ognuno. Eventi? Stiamo pianificando la prima manifestazione. Ovviamente si terrà a Brisighella. Gia nel 2023? Se vi saranno le condizioni, sicuramente. Gli eventi catastrofici hanno un po’ limitato il nostro spazio di azione. Stiamo valutando. Ci sono location unichee scorci mozzafiato.


6 - Modigliana, Predappio, ora Brisighella. E’ affascinantel’avvio di associazioni, gruppi di lavoro, manifestazioni ad opera di produttori per fare emergere la Romagna nelle diversità. L’aspetto da sottolineare è che ciò avviene in maniera solidale: il tutto viaggia sempre sotto un unica bandiera, quella romagnola. Un punto di forza che a mio avviso alimenta fortemente questo inevitabile percorso di crescita.


“Dopo tanti anni la Romagna è una comunità importante, sopratutto culturalmente preparata. Vi sono tanti piccoli produttori di grande spessore, umano e professionale. Disponiamo di attori preparati per questa fase di valorizzazione. E’ arrivato il nostro momento, il momento di metterci in gioco. Questo è possibile ovviamente dialogando con le parti, confrontandosi fra produttori. E’ un passaggio inevitabile per l’ottenimento di qualcosa di importante”

7 - Infine un passaggio fondamentale. Il coinvolgimento del mondo della ristorazione: cosa avete in mente di fare?

“Partiamo dal presupposto che per crescere si deve camminare assieme. Si cresce se c’è una comunità che ha voglia di crescere. Chi opera nel mondo del vino deve essere coinvolto per dare al consumatore finale il miglior apporto. Vogliamo creare momenti di formazione, confronto e divulgazione. Siamo convinti che anche in questo comparto si possa ancora fare molto. Il nostro è un cantiere da perfezionare. Quando un benzinaio qualsiasi potrà dare al turista informazioni dettagliate circa cantine, enoteche e ristoranti di zona, allora potremo dire di aver fatto centro con le nostre iniziative. La strada è lunga. Ma la voglia di lavorare è tanta, assieme ancora di più”.



BRISIGHELLA – ANIMA DEI TRE COLLI

I viticoltori aderenti (clicca sul nome per accedere al sito dell’azienda)


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