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Nel 2024 -> Mi porto 10 bottiglie dal 2023

Una selezione di dieci bottiglie. Una review di tutte le etichette assaggiate e fotografate nel corso del 2023.

Ecco l'elenco che mi porto nel 2024. Una ten list che prende in considerazione zone a me più care e territori che conosco meglio. Tenendo conto delle note di degustazione più interessanti ed emozioni provocate dal calice. Niente classifiche, l'ordine è puramente casuale.



1 - Modigliana non è solo Sangiovese. Ma molto molto di più. Questo trebbiano riesce perfettamente a trasmettere il territorio di riferimento. Vero transponder del sottosuolo. Un bianco con note iodate e minerali fantastiche, proiettato al futuro in maniera importante. Tappo a vite. Strada Corniolo - Trebbiano Forlí IGT

2019

Villa Papiano

Assaggiato a Modigliana - Stella dell'Appennino









2 - Non chiamatelo fratello minore. Villa Gresti, blend di merlot (90%) e carmenere (10%) si sta ritagliando sempre maggiore attenzione. Straordinariamente elevato il rapporto qualità-prezzo. Versione magnum.


Villa Gresti - Vigneti delle Dolomiti IGT

2016

San Leonardo

Assaggiato in prima battuta presso Casa del Vino della Vallagarina









3 - Il clima rigido della Valtellina a braccetto con il carattere della chiavennasca. Svetta in maniera netta su tutti i pari denominazione: riferimento ai Valtellina Superiore. Tutto quello che ci si aspetta da un vino di questa denominazione. Poco costruito, mette in mostra anche le durezze, evviva. Che beva.


La Tena - Valtellina Superiore DOCG

2019

Ca' Bianche

Assaggiato a Milano in occasione di Obiettivo Valtellina.







4- Metodo classico in abito bianco senza compromessi. Il brut Nature di Moser è icona per tipologia. Spumante di assoluta finezza, solo acciaio, tutto Chardonnay. Non teme invecchiamento. Top player.


Brut Nature - Trento Doc

2016

Moser

Acquistato in enoteca.











5- Annata stellare per il metodo classico trentino. Se poi si parla di Giulio Ferrari il gioco è fatto. Non si finisce mai di ammirare e sorseggiare il calice. Ma che ve lo dico a fare. Fuori categoria. Stellare.


Giulio Ferrari Riserva del Fondatore - Trento DOC

2006

Ferrari

Bottiglia acquistata a suo tempo in azienda.









6- Non un semplice pecorino. IL PECORINO: un riferimento. Una bottiglia destinata a fare parlare di sé a lungo. Un progetto che esalta il vitigno, impreziosito dalla fermentazione in legno. Un po' di Francia è sbarcata nelle colline marchigiane, precisamente in Val Menocchia. Una mattina di assaggi (bianchi) al FIVI, e poi giungi qui e ti si apre un mondo nuovo...


Luciano - Offida Pecorino DOCG

2019

Dianetti

Assaggiato a Slow Wine Fair e Mercato dei Vini Fivi










7- Longevità del vitigno casetta,  unita a meticolosità e passione per il territorio della famiglia Tomasi. Si parte così: "Dai che assaggiamo qualcosa d'annata...". Inno all'invecchiamento, dico meglio, alla tenuta nel tempo. Gli amici lo hanno scambiato per un taglio bordolese di grande fattura. Sorprendente.


Majere - Vallagarina IGT

2003

la Cadalora

Assaggiato in cantina









8- Tutta la linea di Gianni Gagliardo spicca per grandissima pulizia. Questa bottiglia in particolar modo mi ha lasciato qualcosa in più. Fermenta in acciaio e affina in botti di rovere da 35 hl. Carattere lamorrese da vendere.


Barolo DOCG del comune di La Morra

2019

Poderi Gianni Gagliardo

Assaggiato a Grandi Langhe (Torino)









9- Sorbara che strizza l'occhio alla tradizione. Vinificato in purezza secondo i dettami del caratteristico metodo ancestrale. Sapido, acidulo, nel pieno rispetto di questo vitigno emiliano. Sempre più alla ribalta nel variegato mondo dei lambruschi.


Magnum rosè metodo ancestrale - Lambrusco di Sorbara DOC

2021

Marchesi di Ravarino

Assaggiato a Slow Wine Fair








10- Annata calda, nonostante ciò le peculiarità del vitigno si percepiscono eccome. Rispetto alla 2021, a mio avviso, salto di qualità evidente. Gliene va dato atto. Godibilissimo. Premio rapporto qualità prezzo.


Mida - Offida Pecorino DOCG

2022

Allevi Maria Letizia

Assaggiato al Mercato di Vini Fivi






Infine ci preme ricordare come dietro ogni racconto di un vino o qualsiasi tipo di ragionamento vi sia solo enorme passione. Le markette pubblicitarie le lasciamo fare agli altri. Prosit. E buon anno.


Michele Zomer



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