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ROMAGNA SANGIOVESE - le sottozone diventano sedici

Aggiornamento: 25 set 2023

Continua a correre spedita verso la ricerca di qualità e messa in risalto di unicità e diversità dei territori la DOC romagnola.

La mappatura geografica del Sangiovese in Romagna si amplia: dalle 12 sottozone esistenti, attraverso la modifica al disciplinare di produzione della DOC - avvenuta mediante pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 6 giugno 2022 - le menzioni geografiche aggiuntive diventano 16. Si aggiungono Imola, Verucchio, Coriano e San Clemente, queste ultime tre nel riminese. Cambia invece appellativo la sottozona San Vicinio che con la revisione del disciplinare diventa di fatto Mercato Saraceno. Castrocaro - Terra del Sole, diviene semplicemente Castrocaro.


Una scelta ponderata quella proposta dal Consorzio Vini di Romagna che proietta la denominazione verso una nuova stagione di opportunità e diverse declinazioni da porre ancor più in risalto. Il tutto con il chiaro obiettivo di valorizzare la territorialità dei vini a base Sangiovese in relazione a geologia, microclima, tradizione.


LE SOTTOZONE PRIMA


LE 16 SOTTOZONE - approvate con modifica del disciplinare

Da nord verso sud —> Imola, Serra, Brisighella, Marzeno, Oriolo, Modigliana, Castrocaro, Predappio, Bertinoro, Meldola, Mercato Saraceno, Cesena, Longiano, Verucchio, Coriano e San Clemente.


Le linee guida del disciplinare sono chiare e confermano la netta attenzione verso la qualità: per un Romagna Sangiovese sottozona ed un Romagna Sangiovese sottozona Riserva la massima resa per ettaro non può superare i 90 quintali. La produzione di questi vini è consentita mediante l’utilizzo di uve Sangiovese per minimo il 95% e per il restante 5% possono concorrere altri vitigni a bacca nera, idonei alla coltivazione per la regione Emilia Romagna. Di fatto per la maggior parte dei casi e dei prodotti in commercio si parla di Sangiovese in purezza.


L’affinamento minimo - messa in commercio - invece è di un anno per un Sangiovese che si fregia di una delle sedici sottozone, mentre per un Sangiovese sottozona riserva è tre anni. Sempre per la riserva è prevista prima dell’uscita una periodo minimo di due mesi di affinamento in bottiglia: nella precedente versione del disciplinare il periodo minimo di sosta in bottiglia era 6 mesi.


Schema riepilogativo delle tipologie con nuovo disciplinare di produzione


IL MARCHIO ROCCHE DI ROMAGNA

I produttori avranno la possibilità di fregiarsi di un logo (nella foto successiva) riservato a tutte le sottozone. Lo stemma “ROCCHE DI ROMAGNA” è la rappresentazione di un fregio di una volta a mosaico di un monumento Unesco di Ravenna ed avrà lo scopo di mettere in risalto i vini che beneficeranno della DOC Romagna Sangiovese Sottozona e Sottozona Riserva.

GLI EVENTI IN PROGRAMMA

Il prossimo 19 settembre presso Rocca delle Caminate sarà presentato ufficialmente il marchio collettivo “Rocche di Romagna”, con la partecipazione di Kerin O'Keefe, scrittrice, giornalista enologica statunitense, firma italiana di Wine Enthusiast. La settimana successiva ad Imola, in occasione di Vini ad Arte, precisamente il 26 settembre si terranno masterclass e focus proprio sulle sottozone.






MODIGLIANA: ESEMPIO VIRTUOSO

Da sei anni presso il comune in provincia di Forlì-Cesena confinante col territorio toscano si celebra Modigliana - Stella dell'Appennino: evento-manifesto dei vini di questa straordinaria sottozona. La nuova edizione, al via il prossimo 10 settembre, conta la partecipazione di undici interpreti di zona: Casetta dei Frati, Ronchi di Castelluccio, Fondo San Giuseppe, Lu.Va, Menta e Rosmarino, Mutiliana, Il Pratello, Pian di Stantino, Il Teatro, Torre San Martino e Villa Papiano. In questo progetto si respira voglia di trasmettere peculiarità del territorio, storia e responsabilità di tutela di questo spicchio di Appenino da parte della comunità che vi opera. Una virtù di grande pregio questa. Non scontata, anzi, per la nuova edizione è stata pensata e redatta anche la carta delle annate di Modigliana: dal 1990 al 2021. Un progetto targato Giorgio Melandri realizzato con il supporto e la conoscenza di Francesco Bordini e Cristina Geminiani. Voglia di mettere in luce il proprio territorio ma anche di misurarsi e andare a braccetto con altre sottozone: domenica 11 settembre infatti si terrà una degustazione che spazierà in 30 annate, fra Modigliana, Marzeno, Oriolo, Serra, Predappio e Brisighella, dal 1992 al 2021. Anche in questo caso, nessuna gelosia, soltanto la voglia di mostrare peculiarità e trascinare assieme la Romagna, territorio che merita di essere raccontato e conosciuto per sfaccettature e diversità, ma anche grande senso di comunità. Modigliana può aprire davvero uno squarcio nel modo di comunicare il terroir, non soltanto di fare vino. Un perla di Romagna, in tutto il suo splendore.


LA DEGUSTAZIONE STORICA




























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